8 consigli per tornare a lavoro in tutta sicurezza

I dati sulla diffusione del contagio da Coronavirus in Italia sono confortanti: complici le alte temperature e i nostri comportamenti virtuosi, possiamo supporre che al termine del periodo di ferie estive la gran parte dei luoghi di lavoro riaprirà i battenti per fare rientrare i lavoratori alle proprie postazioni. Certo, nulla sarà come prima, ma dobbiamo farci trovare preparati al rientro in ufficio, senza ansie e senza paure. Vediamo allora come affrontare questo ritorno a lavoro in totale sicurezza con otto semplici consigli anti-covid.

Rispettare le regole sulla sicurezza

La sicurezza sul luogo di lavoro è un argomento molto caldo in questo periodo, in cui il D. Lgs n. 81/2008 potrebbe risultare inadeguato a rispondere alle nuove esigenze di tutela della salute dei lavoratori, emerse a seguito dell’emergenza Coronavirus (su questo argomento rimandiamo all’articolo “Come sono cambiate le regole sulla sicurezza a lavoro dopo il Coronavirus”). Di sicuro dovremo attuare tutte quelle regole anti-contagio che per tanti mesi ci sono state ripetute: lavare spesso le mani, indossare le mascherine, mantenere una distanza di almeno un metro. Tuttavia, questo potrebbe non bastare in un ambiente così eterogeneo e frequentato come quello lavorativo.

Sanificare gli ambienti

La sanificazione dell’ufficio rientra tra  gli obblighi del datore di lavoro, che deve provvedere alla pulizia periodica delle superfici, all’eliminazione di elementi di arredo non funzionali e alla disinfezione con prodotti ad azione virucida. Questo al fine di rimuovere eventuali tracce del virus all’interno dei locali, dato che gli studi hanno dimostrato che il Coronavirus può resistere sulle superfici anche per alcuni giorni. L’igienizzazione dei locali è fondamentale anche perché un eventuale contagio all’interno del luogo di lavoro può mettere a rischio non solo la salute dei lavoratori, ma anche la posizione del datore di lavoro, che in questo caso ne è responsabile penalmente.

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Installare paretine divisorie

Uno strumento molto utile per facilitare il distanziamento tra colleghi è l’installazione di paretine protettive in plexiglass, da posizionare davanti a ciascuna postazione di lavoro. Questi divisori permettono ai dipendenti di lavorare anche l’uno di fianco all’altro o in scrivanie posizionate di fronte, senza correre il rischio di trasmettere il virus attraverso l’emissione dei droplets, le goccioline di saliva emesse tramite la tosse o semplicemente parlando. In queste settimane sono molti gli esercizi commerciali che hanno installato queste pareti davanti ai banconi, le scrivanie e a volte tra i tavoli dei bar e al rientro in ufficio siamo certi saranno presenti nella gran parte delle postazioni di lavoro.

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Regolamentare la pausa pranzo

Il ritorno in ufficio sarà molto diverso per vari aspetti, uno dei quali riguarda il momento della pausa pranzo. Difficile che potremo riunirci nuovamente con tutti i colleghi per pranzare insieme nella sala relax o nella tavola calda vicino all’ufficio. Anche l’ora di break dovrà essere regolamentata secondo le norme anti-covid, che prevedono il divieto di assembramento e il distanziamento di almeno un metro tra i colleghi. Molto probabilmente non sarà più possibile pranzare dentro l’ufficio e si potrà mangiare fuori solo in piccoli gruppi di quattro, cinque persone, almeno fino a quando questa emergenza non sarà finita.

Usare mezzi alternativi per andare a lavoro

Per quanto possibile, sarebbe meglio ridurre al minimo l’utilizzo dei mezzi pubblici, che per quanto possano essere sanificati, sono comunque frequentati ogni giorno da migliaia di persone e non possono mai garantire una totale sicurezza rispetto ai rischi di contagio. Meglio prediligere mezzi propri per andare a lavoro: non solo la macchina, ma anche mezzi ecologici come monopattini o biciclette a pedalata assistita. Grazie al recente bonus mobilità, è possibile acquistare questi veicoli elettrici usufruendo di un importante incentivo economico, che arriva a coprire fino al 60% del costo complessivo. Un motivo in più per scegliere di andare a lavoro in modo alternativo, ecologico e salutare.

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Incentivare lo smartworking

In questi mesi di lockdown sia i dipendenti che i datori di lavoro hanno imparato ad apprezzare i vantaggi del lavoro agile. Lavorare da casa permette una migliore gestione del tempo, una riduzione dello stress e un notevole risparmio economico per tutti, tanto che molte aziende stanno valutando di rendere definitiva questa soluzione anche dopo la fine dell’emergenza. In tal modo le aziende potrebbero risparmiare notevolmente sui costi aziendali e ottenere una maggiore produttività da parte dei dipendenti, i quali sarebbero più soddisfatti e riuscirebbero a gestire meglio anche le esigenze della vita familiare.

Addio agli open space?

Un problema che dovranno affrontare i datori di lavoro al rientro dei dipendenti in ufficio riguarda la redistribuzione degli spazi interni, al fine di garantire il giusto distanziamento e l’assenza di assembramenti. Problema che si pone in particolare negli open space, un modello di ufficio importato dalla Silicon Valley ma che si è ben presto diffuso in tutto il mondo. Questo sistema di arredamento aperto e senza pareti aveva già iniziato a raccogliere molte critiche, per via della mancanza di privacy e della facilità di distrazione dei lavoratori, ma oggi con l’emergenza Coronavirus potrebbe essere destinata a sparire definitivamente, perché non garantisce un giusto livello di sicurezza contro le infezioni da virus.

Meglio call da remoto che riunioni in presenza

Infine, una buona pratica da attuare anche in ufficio sarà quella di evitare riunioni in presenza, che obbligano diverse persone a stare chiuse in una stanza. Lavorare da casa per diverse settimane ci ha abituati a fare molte videoconferenze tramite il pc e ci ha permesso di prendere confidenza con questo strumento digitale, per molti sconosciuto prima del lockdown. Si può applicare la stessa logica anche stando in ufficio, ossia fare call da remoto restando alla propria postazione, seppur con colleghi presenti in ufficio. In tal modo si potranno evitare gli assembramenti tipici di una riunione in presenza, ma con il vantaggio di poter discutere di persona con uno o due colleghi al termine della riunione.


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