Pareti divisorie: cosa sono e come proteggono dal contagio

Dalla fine del lockdown imposto dal Coronavirus tutti abbiamo ripreso ad uscire normalmente, seppur con le dovute accortezze. Ai più non sarà sfuggita la comparsa di numerose pareti divisorie in plexiglass all’interno di bar, ristoranti, uffici pubblici e non. La necessità di contenere il contagio e mantenere il distanziamento sociale ha obbligato tutti gli esercizi pubblici a dotarsi di questi divisori per ambienti, al fine di poter riaprire garantendo una totale sicurezza sia ai clienti che ai dipendenti. Vediamo in quali contesti è particolarmente indicato l’uso delle paretine in plexiglass e perché andrebbero usate sempre in determinati ambienti di lavoro.

Pareti divisorie ufficio: lavorare vicini ma protetti

Ormai da diverse settimane milioni di italiani sono tornati a lavorare in ufficio, ma niente è più come prima del virus. Le aziende hanno dovuto adattarsi a questo grande cambiamento, innanzitutto rivedendo la distribuzione degli spazi, per permettere quel distanziamento necessario tra i dipendenti per garantire la protezione dal virus. Negli open space e in generale negli uffici di grandi dimensioni non è stato un grande problema distanziare le scrivanie e lasciare più spazio tra una postazione e l’altra, mentre negli uffici piccoli i datori di lavoro hanno dovuto attrezzarsi con soluzioni più specifiche. Una di queste è l’installazione di paretine divisorie tra una scrivania e l’altra, in modo tale che i colleghi possano continuare a lavorare uno di fianco all’altro o di fronte, senza però entrare in contatti l’uno con gli altri. Questi divisori in plexiglass sono quindi la scelta migliore per gli uffici in cui non sarebbe altrimenti possibile garantire la giusta distanza tra gli impiegati: ne esistono di vari formati e misure, così da adattarsi a tutte le tipologie di postazioni di lavoro.

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Paretine protettive al ristorante: indispensabili, non solo necessarie

Tutti gli esercizi pubblici stanno pian piano adeguando l’ambiente alle nuove normative anti-Covid: obbligo di indossare la mascherina, guanti distribuiti all’ingresso e dispenser con prodotti igienizzanti per le mani sono solo alcuni degli strumenti utili a contenere il contagio. Ci sono però dei luoghi che più di altri necessitano di misure di contenimento superiori, perché per loro natura sono più soggetti al contagio: ci riferiamo a bar, ristoranti, tavole calde e tutti i luoghi in cui è possibile consumare cibo e quindi è indispensabile togliere la mascherina per farlo. In questi casi la prudenza deve essere massima, e quindi molti ristoranti hanno applicato delle pareti divisorie sui tavoli, così da evitare che ci sia uno scambio di fluidi tra i diversi commensali. Sembra una scelta drastica, ma in questo momento risulta indispensabile per uscire indenni da questo delicato momento.

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Pareti in plexiglass negli uffici pubblici

Chi lavora in un ufficio pubblico ha a che fare ogni giorno con persone diverse e quindi è molto esposto al rischio di contrarre il virus. Ci riferiamo a banche, poste, uffici per l’impiego e agenzie immobiliari, insomma a tutti quei luoghi dove transitano decine di persone al giorno, dove normalmente si stringono mani, si discutono affari e ci sono scambi di soldi. Molte di queste cose (come la stretta di mano) va assolutamente evitata, altre però sono indispensabili per espletare al meglio il proprio lavoro. Ecco perché l’utilizzo di pareti divisorie è la soluzione ideale per continuare ad avere rapporti interpersonali con i clienti, senza essere esposti a rischio di contagio, Tutti questi pannelli in plexiglass sono dotati di una piccola fessura in basso, che permette di passare soldi e documenti, senza mettere a rischio la salute dei dipendenti e dei clienti. Molti esercizi pubblici usavano questi divisori anche prima del Coronavirus, ma adesso il loro uso va esteso a tutti.

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Pareti divisorie: sono davvero efficaci?

In tanti si chiedono se davvero queste pareti riusciranno a contenere la diffusione del contagio, che tanto ci preoccupa ora che siamo tornati alla normalità. Di sicuro mettere una protezione che impedisca il contatto diretto tra le persone è molto utile, ma non basta da solo per essere certi di stare al sicuro. Questa misura di contenimento va osservata in aggiunta alle altre, che ricordiamo sono:

  • Indossare la mascherina e i guanti
  • Non stringere la mano e non baciare sulla guancia
  • Coprirsi con il gomito quando si fa uno starnuto
  • Rimanere in casa con febbre e altri sintomi da Coronavirus

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