Figli in ufficio, buona opportunità o cattiva abitudine?

“Papà, mi porti a lavoro con te?”

Tutti coloro che sono genitori si saranno sentiti rivolgere questa domanda, almeno una volta nella vita. Fino a qualche tempo fa portare i figli sul luogo di lavoro era impensabile quasi per tutti; facevano eccezione solo i liberi professionisti, in particolare i commercianti, che per esigenze di tempo dovevano organizzarsi le loro attività contemplando i pargoli al seguito. Oggi il mercato del lavoro è diventato più flessibile da tutti i punti di vista, e sempre più spesso vengono organizzate iniziative tese a coinvolgere i più piccoli nei contesti lavorativi dei genitori.

Con la chiusura delle scuole, portare i figli a lavoro diventa in alcuni casi un’esigenza, da eventualmente alternare ad altre attività che coprano le ore in cui i genitori sono a lavoro (su questo argomento leggi anche “5 idee per organizzare le vacanze estive dei bambini”.

Vediamo allora come gestire al meglio la presenza dei figli in ufficio e scopriamo tutte le possibili alternative che esistono oggi per far passare il tempo ai bambini quando la scuola è finita.

Vantaggi e svantaggi del portare i figli a lavoro

Gli esperti concordano nell’affermare che ci sono indubbi vantaggi nel portare i propri figli sul luogo di lavoro. Il principale aspetto positivo riguarda la possibilità per il bambino di vedere con i propri occhi il luogo in cui i genitori passano la gran parte della giornata: conoscere i colleghi, sedersi alla scrivania e vedere mamma o papà lavorare permette loro di immedesimarsi e rendersi conto di cosa fanno i genitori quando sono via. Il risultato è che i bambini sono più sereni e tranquilli se conoscono l’ambiente lavorativo del genitori. Altro vantaggio correlato al primo è la possibilità di far conoscere al proprio figlio un lato di sé che altrimenti rimarrebbe nascosto: quello di lavoratori, inseriti in un contesto sociale diverso da quello familiare. Il bambino in tal modo può anche proiettarsi nel suo futuro, immaginando cosa vorrebbe diventare e che lavoro vorrebbe fare.

Permettere ai dipendenti di portare i propri figli a lavoro è un vantaggio anche per l’azienda. In tal modo si riducono notevolmente le richieste di permessi, ferie e congedi e si garantisce una migliore produttività del lavoratore, che può occuparsi delle proprie attività senza la preoccupazione legata all’allocazione dei figli. Ovviamente questa pratica andrebbe inserita all’interno di un programma di “welfare familiare”, che preveda attività specifiche rivolte ai piccoli, da fare durante l’orario di lavoro, se non proprio la presenza di un nido aziendale. In caso contrario un bambino in ufficio può essere fonte di disturbo e motivo di richiamo del genitore.

Infatti, nella gran parte dei casi la presenza dei bambini nel luogo di lavoro è ancora legata ad eventi particolari o rimane un’eccezione, per cui è importante imporsi delle regole e far capire al piccolo come deve comportarsi e cosa può fare quando si trova in ufficio con mamma e papà.

5 Regole per portare i bambini a lavoro

Qualora l’azienda consenta di portare i bambini in ufficio, ma non abbia un’organizzazione dedicata alla loro presenza, è bene seguire alcune semplici regole, che permetteranno a tutti di vivere questo come un momento di serenità e non di disturbo.

  1. Comunicare in anticipo il giorno in cui i figli saranno portati in ufficio. Basta una mail al capo e ai colleghi, l’importante è scegliere un giorno tranquillo, in cui non ci sono riunioni e non si prevede l’arrivo di clienti (in genere è il venerdì).
  2. Farlo solo in via eccezionale. Non deve diventare un’abitudine, ma piuttosto un evento raro, così che il bambino possa viverlo come un gioco e i colleghi non abbiano di che lamentarsi.
  3. Organizzare il suo tempo. I bambini si annoiano in fretta, per cui è necessario prevedere in anticipo quello che potranno fare nel tempo speso a lavoro. Va benissimo portare con sé dei giocattoli da casa oppure mettergli a disposizione fogli e pennarelli per poter disegnare.
  4. Non chiedere ai colleghi di badare al bambino. Anche la collega più premurosa e materna potrebbe risentirsi e parlare alle spalle di quella volta in cui gli avete lasciato il bambino mentre lavorava.
  5. Non tenerlo in ufficio una giornata intera. L’ideale sarebbe portarlo per massimo mezza giornata, in modo da avere la pausa pranzo per accompagnarlo altrove. Una giornata lavorativa di otto ore è molto impegnativa per chi lavora, ma lo è molto di più per un bambino che non sa cosa fare.

Le alternative ai bimbi in ufficio ci sono, basta organizzarsi

Sono ancora molte le aziende che non permettono ai propri dipendenti di usufruire di questa possibilità, per cui i genitori devono trovare delle valide alternative alla scuola, nel periodo giugno-settembre in cui è chiusa. Vediamo quali sono le principali alternative possibili oggi in italia.

I nidi aziendali

Si tratta della soluzione ideale per collocare i bambini vicino ai propri genitori, senza lo svantaggio di disturbarli mentre lavorano. I nidi aziendali sono pensati per accogliere bambini dai 3 ai 36 mesi e offrono tutta l’assistenza possibile, permettendo ai genitori di raggiungere i figli tutte le volte che ne hanno bisogno. Purtroppo solo le grandi aziende offrono questa possibilità, che è evidentemente un costo, ma garantisce una continuità lavorativa senza precedenti.

Lo smart working

Altra possibilità offerta dalle aziende è il lavoro da casa: in questo modo i dipendenti possono continuare a gestire le proprie attività, senza rinunciare alla vicinanza con i figli. Lo smart working è un’opportunità molto vantaggiosa per conciliare vita lavorativa e vita privata, che sempre più si sta diffondendo nel nostro Paese.

I centri estivi

Infine, nel periodo estivo è possibile portare i bambini nei centri estivi, luoghi pensati proprio per intrattenere i più piccoli con attività di vario genere, anticipando in qualche modo le vacanze. Questa è una buona soluzione, ma è valida solo per i bambini in età scolare, mentre non è adatta ai più piccoli, per i quali il nido resta l’unica possibilità, insieme ai nonni.

Bimbi in ufficio 2019

Da alcuni anni anche in Italia si è diffusa l’iniziativa di dedicare una giornata ai bimbi in ufficio. Quest’anno il giorno “Bimbi in ufficio” è stato il 25 maggio, ma in realtà ogni azienda poteva organizzarsi in base alle proprie necessità. Hanno aderito grandi aziende come il Gruppo Unipol, Sodexo e Banca Mediolanum, che hanno organizzato diverse iniziative di gioco e sensibilizzazione dei bambini ad alcune tematiche aziendali.


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