Alimentazione corretta del gatto: cibo umido o secco?

Il gatto è una piccola tigre, un piccolo leone, che negli anni si è adattato alla vita domestica insieme all’uomo, ma senza mai perdere quel suo lato selvatico che contraddistingue i felini. È un animale piuttosto indipendente e abitudinario, che non ha mai perso l’istinto e il desiderio di cacciare, di predare i suoi pasti e di difendere il suo territorio. Dal momento in cui viene inserito in un contesto domestico, però, le sue abitudini (alimentari e non) chiaramente cambiano. Per stabilire come nutrire al meglio il vostro piccolo amico a quattro zampe, dovete considerare che ha una limitata capacità di sintetizzare gli amminoacidi essenziali, quali la niacina, la vitamina A, la taurina e l’acido arachidonico. Per questo motivo, la sua dieta deve avere una percentuale di carne piuttosto alta, addirittura più elevata di quella del cane, e il cibo acquistato per lui in negozio deve comprendere integrazioni sintetiche di queste sostanze. Senza perderci in chiacchiere, capiamo dunque qual è l’alimentazione corretta del gatto.

Le abitudini alimentari del gatto selvatico

Come ben saprete, il gatto è un animale carnivoro: in natura si nutre principalmente di topolini, uccellini, insetti, lucertole e così via, non consumando mai carboidrati, se non quelli che trova nelle interiora delle prede. Quindi, nel suo ambiente naturale, il gatto selvatico mangia principalmente carne magra e organi con molta acqua, con un livello di grassi moderato e circa l’1-2% di carboidrati. Il suo stomaco, diversamente da quello dei cani, è piccolo e piuttosto rigido, poco elastico, fatto per ricevere poche calorie alla volta. In natura, infatti, il gatto fa tanti piccoli pasti al giorno, per un totale che va dai 12 ai 20 pasti distribuiti nell’arco delle 24 ore, per arrivare a coprire il suo fabbisogno energetico. Il consiglio, dunque – qualora fosse possibile – è quello di suddividere la dose giornaliera in tanti piccoli pasti durante la giornata.

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L’alimentazione industriale: meglio l’umido o il secco?

Optare per i cibi già pronti disponibili in commercio, a discapito della dieta casalinga, è sicuramente la scelta più facile e veloce. I cibi pronti sono estremamente pratici e contengono già tutto ciò di cui l’animale ha bisogno. Come avviene anche per gli alimenti per i cani, oggi la scelta di alimenti per i gatti è davvero ampia: nei negozi e online troverete un’infinità di gusti, di formati e di consistenze diverse (dall’umido classico al secco, dalla gelatina alla mousse, dal paté agli snack e così via). Scegliendo i cibi industriali risparmierete tempo, in quanto dovrete solamente aprire la busta e versarne il contenuto nella ciotola, non avrete problemi di conservazione, in quanto si conservano facilmente e per molto tempo, ma soprattutto sono già bilanciati dal punto di vista nutrizionale e differenziati in base alle esigenze e alle necessità specifiche di ciascun gatto. Troverete, infatti, prodotti differenziati in base all’età, alla razza, alla taglia, alle patologie specifiche, all’apporto calorico, o ancora, alimenti più indicati per i gatti sterilizzati, per le gatte gravide e in allattamento e così via.

Ma arriviamo ora al dunque: è meglio l’umido o il secco per i gatti?

Il cibo umido

Entrambe le tipologie, per motivi diversi, sono molto importanti. Il cibo umido, o semi-umido, è solitamente più gustoso e meno calorico, e soprattutto è composto in grande quantità di acqua, fondamentale per la salute del micio, soprattutto perché è un animale che tende a bere molto poco di sua spontanea volontà e questo può comportargli delle problematiche salutari. Di contro, ha una durata sicuramente inferiore rispetto a quella dei croccantini e un costo più elevato. È disponibile in lattine, vaschette e bustine e, una volta aperta la confezione, deve essere conservato in frigorifero e consumato entro pochi giorni.

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Il cibo secco

Le crocchette, o croccantini, invece, sono alimenti secchi privati dell’acqua, sono più calorici e più economici, ma sono anche la tipologia di cibo che – se di buona qualità – apporta il maggior numero di sostanze nutritive e di proteine al nostro amico. Contemporaneamente, il cibo secco contiene anche una cospicua quantità di componenti vegetali e di carboidrati. Essendo prive di umidità, le crocchette si conservano a lungo e, anche quando aperte, si mantengono fresche per tanto tempo.

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Le dosi consigliate

In linea di massima il consiglio è dunque quello di alternare il cibo secco e il cibo umido nel corso della giornata, ma il primo in dosi inferiori. Le formule standard per calcolare la quantità di cibo da servire quotidianamente ai gatti sono le seguenti:

  • Cibo umido: 40 g di cibo per ogni kg di peso. Se il gatto pesa 3 kg, potrete dargli dunque 40 g x 3 kg, ossia 120 g di umido.
  • Cibo secco: 40 g di cibo per ogni kg di peso, diviso 3. Dunque, se il gatto pesa 3 kg, potrete dargli 40 g x 3 kg / 3, ossia 40 g di secco.

Le percentuali possono poi variare da situazione a situazione, in base all’età, allo stile di vita, alla razza, all’eventuale sterilizzazione, a un’intolleranza alimentare e così via. Per questo motivo il suggerimento è di consultare un veterinario per stabilire la giusta dose giornaliera di cibo da dare al proprio gatto.

L’alimentazione casalinga

Se invece optate per una dieta casalinga, dovrete prendere in considerazione diversi aspetti. Come prima cosa ricordatevi sempre che il gatto in natura si nutre principalmente di carne (circa l’80%), un 10% è invece composto dalle ossa polpose (carcasse, ali, colli, zampe…) e un altro 10% dagli organi. Ricordatevi, poi, che dovrete integrare la carne che preparate per i vostri mici con le sostanze nutrizionali necessarie all’animale per sopravvivere.

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I cibi ok

Tra gli alimenti che potrete servire ai vostri amici pelosi, troviamo: la carne (tacchino, manzo, agnello, pollo…), il pesce (merluzzo, alici, sardine, sgombro, nasello…), le uova (di quaglia, di gallina, di tacchino…), lo yogurt senza zucchero o il kefir, le verdure in piccola quantità (in particolare la zucca, le zucchine, i finocchi, le carote e l’insalata).

I cibi da evitare

Non tutto ciò che mangiamo noi può però essere servito anche ai nostri amici a quattro zampe. Alcuni cibi, infatti, per i gatti possono risultare tossici, diventando molto pericolosi. Tra i cibi da evitare, dunque, ci sono: i dolci, i carboidrati, le ossa di pollo, il cioccolato, il caffè, il the, le uova crude, gli insaccati, i salumi e il grasso del prosciutto, le cipolle, l’aglio e lo scalogno, l’avocado, i pomodori, l’uva e l’uvetta, le noci, i funghi, le nocciole, le albicocche e le patatine.


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